La legna
La legna da ardere è un qualunque tipo di legna raccolto ed usata come combustibile. È classificato come biocombustibile e rappresenta ancora oggi il principale combustibile di uso domestico per circa 1/3 della popolazione mondiale. Generalmente non è un materiale sottoposto a particolari processi lavorativi è si presenta in una qualche forma riconoscibile come pezzo di tronco o ramo a differenza di altri combustibili a base di legna come il pellet. La legna da ardere può essere stagionata (secca) o non stagionata (fresca/umida).
La legna da ardere è una risorsa rinnovabile e proviene principalmente dall’attività forestale (boschiva e utilizzazione forestale), ma il suo consumo può superare la sua capacità di rigenerarsi su scala locale o regionale.
Il suo potere calorifico inferiore è fra 3280 chilocalorie/chilogrammo (kcal/kg) e 4360 kcal/kg, a seconda del grado di umidità relativa (u.r.) e della specie d’origine. La legna di resinose, aghiformi o conifere ha un potere calorifico per kg superiore rispetto alle latifoglie, ma una massa volumica inferiore. Il maggior potere calorifico è dovuto alla resina contenuta, che, però, costituisce anche una fonte di fuliggine se non convenientemente bruciata (la combustione richiede maggior ossigenazione e più alta temperatura di combustione).
Ne consegue che le specie legnose migliori per uso come legna da ardere sono proprio i legni duri, ovvero il legname che si ottiene dai boschi di quercia (cerro, leccio, roverella), i più pregiati insieme al legname di faggio, carpino nero e robinia.
Tuttavia non esiste un legno migliore di altri in modo assoluto, poiché ad alcune caratteristiche ottimali se ne accompagnano altre minori. Le caratteristiche ottimali del legno da ardere, e di conseguenza dell’intera combustione, sono:
- avere un buon rendimento calorico;
- poter essere acceso senza difficoltà;
- bruciare senza fiamma o fumo;
- ridursi abbastanza rapidamente in «brace»;
- durare a lungo;
- non «scoppiettare» con lancio di scintille.
Il legno che si ottiene dal faggio ha quasi tutti i requisiti citati, ma si consuma abbastanza rapidamente. Il legno della quercia dura a lungo ma genera temperature inferiori. Quello di castagno ha un buon rendimento, produce una temperatura elevata durando a lungo; per contro però brucia mantenendo un po’ di fiamma, emette fumo e di frequente scoppietta lanciando scintille e faville. Per tale motivo la legna di faggio e quercia è solitamente preferita per fornelli e bracieri aperti, mentre quello di castagno è più adatto per le cucine-stufe o i camini chiusi.
Caratteristiche per i tipi più comuni di legna da ardere
Tipo di legno | Quantità di calore | Facilità di combustione | Densità dei fumi |
---|---|---|---|
Legni duri | |||
Acero | alta | buona | bassa |
Castagno | alta | buona | alta |
Ciliegio | media | buona | bassa |
Faggio | alta | buona | bassa |
Carpino nero | alta | buona | bassa |
Noce | media | buona | bassa |
Olmo | media | media | media |
Pioppo | bassa | buona | media |
Rovere | alta | buona | bassa |
Legni teneri | |||
Abete | bassa | media | media |
Larice | media | buona | media |
Pino | bassa | media | media |